lunedì 3 gennaio 2011

Tempo

1. Struttura del tempo

Fino al 1905 si pensava che il tempo scorresse solo avanti o indietro, al massimo (secondo alcuni pensatori eretici) verso l'alto e il basso. Mai, comunque, in diagonale o a L.

Un giovane fisico chiamato Albert Einstein rivoluzionò il modo di concepire il tempo pronunciando la famosa legge della relatività ristretta, la quale può essere riassunta in una formula:

la durata di un minuto è strettamente connessa al lato della porta del bagno in cui ci si trova

Decenni di studi successivi hanno portato all'ampliamento della formulazione originaria, risoltasi nella cosiddetta teoria della relatività allargata. Secondo quest'ultima, infatti, la porta del bagno non è certo l'unica fonte di squilibrio temporale. Altri fenomeni analoghi possono verificarsi alla presenza dei seguenti fattori:

1. Il gol del vantaggio: durante una partita a eliminazione diretta, il gol del vantaggio provoca un rallentamento del tempo per la squadra che ha segnato e, per compensare, un'accelerazione vertiginosa del tempo della squadra che il gol lo deve recuperare.

2. I parenti: i parenti sono un eccellente rallentatore temporale. Durante le festività comandate, la presenza di un folto nucleo di parenti provoca una dilatazione del tempo, per cui esso tende a raggiungere un valore prossimo allo zero. Il flusso temporale accelera, per converso, nelle feste in cui sono presenti individui particolarmente spassosi. L'esistenza di un parente spassoso creerebbe un allucinante vortice temporale, e opportune leggi fisiche impedicono che una tale presenza possa mai manifestarsi.

3. La narrativa russa: la massa particolarmente elevata della narrativa russa colloca quest'ultima tra i più grandi catalizzatori temporali esistenti. Alcuni tomi si trovano a un passo dall'implodere nella loro stessa pesantezza, con conseguente trasformazione in buchi neri. La lettura della narrativa russa, pur attenuata da un bagaglio di buone intenzioni, rallenta il tempo fino alla proporzione estrema secondo/decennio. Il potere di questo tipo di narrativa è dimostrato dal paradosso dei gemelli: se un individuo inizia a leggere Anna Karenina o Delitto e castigo mentre il gemello continua a contarsi le dita dei piedi, alla fine del romanzo il primo - se è ancora vivo - si ritroverà notevolmente più giovane del fratello, il quale avrà rinunciato a metter su famiglia e procurarsi un lavoro solo per continuare a contarsi le dita dei piedi.

Il paradosso del gemello era stato tentato da Einstein al momento della formulazione della relatività ristretta, ma durante tutti i tentativi il gemello che stava dal lato esterno del bagno, dopo circa due giorni di attesa, sfondava la porta con la vescica invalidando l'esperimento, salvo ripresentarsi il giorno dopo pentito.



2. Misurazione del tempo

Il metodo di misurazione più preciso che si conosca è sicuramente quello Maya.
I Maya impararono a scandire il tempo in quelle che noi chiamiamo "settimane". La settimana Maya non coincide esattamente con quella occidentale, in quanto quest'ultima si basa sull'alternarsi delle fasi lunari, mentre la prima è calcolata matematicamente sulla durata del raffreddore. Studi comparativi hanno dimostrato che, su larga scala, il calendario Maya è estremamente più preciso del nostro.
L'unico difetto è che, secondo alcune previsioni, nel 2012 potrebbe scomparire il raffreddore così come noi lo conosciamo, e lo starnuto potrebbe avvenire dalle orecchie o dai talloni. Non si sa con certezza se questa mutazione riuscirà a influenzare in qualche modo la cronometrica durata del raffreddore.

Un altro metodo ampiamente usato in passato ma adesso caduto totalmente in disuso è quello dell'attimino. Pochi lo sanno, ma l'attimino-campione è conservato nel museo dei pesi e delle misure di Sèvres. Molti rimarrebbero sconcertati nel notare le infinitesime dimensioni dell'attimino, che quasi si avvicina al noumeno kantiano, pensabile ma non conoscibile. La durata dell'attimino è, infatti, inferiore al tempo necessario a pronunciare la parola stessa.
Ma il problema non sembra essere tanto la dimensione dell'attimino, quanto il fatto che i suoi multipli, per quanto esagerati, continuano ad essere chiamati "attimino". Si può quindi esclamare "Aspetta un attimino" quando, per essere precisi, si dovrebbe dire "Aspetta un giga-attimino", ovvero un miliardo di attimini, ovvero ancora 10 alla dodicesima attimini. L'inaffidabilità dell'attimino ne ha causato la caduta in disgrazia ed esso è attualmente usato solo per guadagnare tempo.

Una unità di misura molto efficace è, invece, quella delle due settimane. Anche in questo caso il ciclo lunare c'entra ben poco. Le due settimane sono rigorosamente calcolate come "il tempo entro il quale finisce qualunque relazione in cui uno dei partner aveva nutrito grandi speranze". Attualmente sono in corso riunioni di grandi esperti della fisica che valutano la possibilità di sostituire il calendario Maya con quello delle due settimane, prima che i nostri talloni inizino a starnutire.

1 commento:

  1. Grandissimo re-inizio, complimenti!!! :D

    (anche se le due settimane mi mettono un pò di malinconia...)

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