domenica 23 gennaio 2011

Due riflessioni universitarie

Devo svolgere una ricerca importantissima. In sintesi: devo andare in biblioteca, cercare notizie sui culti preistorici e scoprire cosa adoravano gli antenati degli odierni faentini. Uno dei primi e, credo, universalmente validi culti era quello del Dio Sole. Ma è evidente che non poteva esserci un Osiride o un Sol Invictus a Faenza, dato che qui il sole non c'è MAI. Probabilmente i primitivi abitanti di questa ridente città si saranno lanciati in qualche culto alternativo: la felce, il tramonto, il giaguaro. Anche se dubito della possibilità di inginocchiarsi davanti a un giaguaro e pregarlo. Almeno, non per più di due minuti e cinque.

Il vocabolario italiano è molto limitato. Ovvero, non abbiamo parole a sufficienza per coprire la vastissima gamma dei sentimenti umani. Ad esempio, è possibile che non esista un termine per indicare quella sensazione che si prova quando si apre il file di power point pensando "Su questo argomento aveva detto poca roba" e poi ci si ritrova con una colonna di 67 slides? (Proposta: "Sindrome da riduzione della barra di scorrimento").

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